In pochi forse lo sanno, ma l’indimenticabile Mia Martini, per tutti Mimì, ha vissuto per un periodo di tempo a Lambrate e qualche anno fa, vicino alla sua casa, è nata “ L’associazione Minuetto – Mimì sarà ”.
Sono trascorsi 25 anni dalla tragica morte di Mia Martini avvenuta il 12 maggio 1995, ma per tutti gli amanti della musica leggera italiana lei è una di quelle artiste difficili da dimenticare.
Per oltre 30 anni, tra alti e bassi, ha calcato i più importanti palcoscenici nazionali ed internazionali della musica, cercando di ignorare le maldicenze che l’avevano etichettata come “porta sfortuna”.
Unici erano la sua voce, il suo talento e la sua personalità.
Il dolore che provava dentro di sè per tutte le sofferenze infertegli dalla vita usciva fuori durante le sue interpretazioni.
Minuetto, Piccolo Uomo o Almeno tu nell’Universo i suoi successi che cantano anche i Millennials.
E’ proprio alla tenacia di Mimì di portare avanti la sua musica nonostante tutto, che si ispira l’Associazione Minuetto – Mimì Sarà. Il nome non è stato scelto a caso.
“Minuetto” è uno dei suoi suoi successi.
“Mimì Sarà” è una canzona del 1987 scritta e cantata da Francesco De Gregori e dedicata a Mia Martini.
Un omaggio alle sofferenze che lei ha subito nella vita privata e sulla scena musicale, un preludio alla triste fine avvenuta nel 1995.
Ma l’Associazione non è la solita scuola di canto che “sforna” cantanti con doti canore ma privi di cuore.
E’ una scuola che scopre talenti che vogliono portare avanti i loro sogni musicali con perseveranza e amore, superando qualunque difficoltà e non mollando mai, proprio come aveva fatto Mia Martini in oltre 30 anni di carriera.
Obiettivo della scuola è quello di insegnare a padroneggiare la musica in tutte le sue sfumature, a diffondere la cultura musicale ma anche ad insegnare ai professionisti a gestire la parte legale e fiscale legata alla musica , la Siae per esempio.
I corsi sono molteplici. Spaziano dal canto a lezioni per imparare a suonare uno strumento musicale.
Dal 2015 viene organizzato il “Concorso Mimì Sarà” a cui possono partecipare cantanti di ogni età e con ogni esperienza, band o solisti.
Gli spazi della scuola non sono ampi ma al suo interno troviamo tutto :
Ovviamente è presente uno spazio museo in cui sono esposti abiti, oggetti e scritti di Mia Martini.
Forse più che una scuola è un centro culturale della musica sorto in un quartiere in piena riqualifica e rigenerazione urbana, un punto di incontro per musicisti e non, un luogo per vivere la musica.
Qualcuno di voi lo ha visitato?
In un momento in cui fare shopping girovagando per negozi e bancarelle è impossibile, East Market , il mercatino di modernariato più famoso di Milano, ha pensato di compensare a questa carenza lanciando il suo e-commerce.
Per i pochi che ancora non lo conoscono, East Market è il mercatino vintage d’ispirazione british di Milano che prende il nome dall’omonimo mercato londinese.
Nel 2015 Gianluca Iovine e Linda Ovadia decisero di dare vita nell’ex fabbrica di ferro battuto “Officina14” in via Ventura 14 ad un mercatino di modernariato, vintage e antiquariato.
Hanno iniziato con 60 espositori. Oggi nelle ultime edizioni svoltesi nella nuova sede, un ex fabbrica aeronatutica in Via Mecenate 88/a, se ne contano oltre 300.
Ma a fine febbraio è arrivato il Covid-19 e tutto si è fermato.
I due fondatori non riuscendo ad organizzare l’abituale appuntamento mensile e non potendo neanche apire il loro shop fisico in via Bernardino Ramazzini 6, hanno iniziato a pensare a come poter portare avanti il loro mercatino e soprattutto a come supportare i loro espositori.
Così il 23 aprile 2020 ha visto la luce il sito e-commerce dell’East Market.
Qui potete trovare tutti i prodotti solitamente presenti nel mercatino : oggettistica per la casa, articoli da collezionismo, abiti e scarpe vintage, gioielli.
Ma ovviamente i due fondatori non si sono fermati qui!
Infatti da questa settimana sul loro profilo Instagram, organizzano delle dirette in cui gli espositori incontrano virtualmente i loro clienti o gli appassionati del settore.
I venditori “raccontano” i loro prodotti e i possibili acquirenti interagiscono in diretta con domande e commenti.
Ovviamente gli oggetti si possono acquistare.
Un modo non solo per fare business ma anche per intrattenere i loro visitatori in questo periodo di chiusura forzata.
No, perché oltre a fare business , Gianluca e Laura, hanno pensato anche ad aiutare la Croce Rossa di Milano impegnata nella lotta al Covid-19. Il 5% dei proventi delle vendite sarà devoluto alla Croce.
Quindi, appassionati del modernariato, in attesa di poter girovagare tra le bancarelle, speriamo il prima possibile, fate un salto sul loro sito!
Ventura Milano si è dimenticata di dirvi una cosa importante : il loro sito sarà anche attivo dopo il Covid-19!
Nel 2020 decidere di iscrivere i propri figli madrelingua italiana ad una scuola privata inglese non desta clamore, ma nel lontano 1969 non era diffuso optare per una formazione scolastica british come quella della “ The British School Of Milan”, BSM.
Questa prestigiosa e rinomata scuola internazionale si trova a Lambrate , in via Pisani Dossi 16.
Questo il motto della scuola, e basta aprire Linkedln e digitare “The British School Of Milan” per capire quanto sia veritiero.
Dall’anno di fondazione, 1969, ad oggi sono usciti dalla scuola tantissime eccellenze del mondo del lavoro e delle arti.
CEO di aziende leader nel mondo dell’e-commerce, direttori area di social network, imprenditori, per citarne alcuni.
Una scuola multietnica con studenti provenienti da circa 40 paesi.
A differenza di quello che si potrebbe pensare infatti, la BSM non è frequentata solo da studenti italiani, ma anche da allievi provenienti da paesi stranieri trasferitisi a Milano a causa del lavoro dei propri genitori.
Una scuola cosmopolita quindi, dove si incontrano ragazzi con background culturale differente ma che hanno in comune la formazione scolastica inglese.
La BSM, prima Sir James Henderson School, è una delle sette scuole internazionali della città (cinque sono inglesi, una canadese ed una americana ) fondata cinquant’anni fa da alcuni membri della Comunità Bristish di Milano che volevano continuare ad offrire ai propri figli l’educazione scolastica inglese .
Un’offerta formativa che va dall’asilo fino al liceo, con insegnanti formatisi nel Regno Unito.
Non solo lezioni teoriche ma anche lezioni pratiche in laboratorio.
Non solo attività da programma scolastico ma anche attività extracurricolari come teatro, arte e musica senza dimenticare gli sport. Sono circa 100 le attività tra cui scegliere.
Un programma formativo differente da quello italiano ma in grado di dare ai propri allievi un’apertura mentale notevole ed una forte propensione alla leadership.
Gli studenti italiani che frequentano questa scuola acquisiscono una perfetta fluidità di passaggio dalla lingua italiana a quella inglese e hanno un impeccabile accento british.
Nel 2017 “ Independent Schools Inspectorate” ha giudicato la BSM “Excellent”, il massimo grado di valutazione.
Quindi, se state pensando di iscrivere i vostri figli ad una scuola internazionale di certo non potete non visitarla!
Chiudete gli occhi ed immaginate un muro di cinta che racchiude un giardino di alberi secolari di oltre 3500 mq che a sua volta circonda una villa liberty di fine ‘800.
Tutto nel cuore di Milano.
Ora apriteli, siete in Giardino Ventura.
Potrebbe sembrare irreale, ma Giardino Ventura esiste veramente!
Si trova in via Ventura 12/a nel cuore di Lambrate, l’ex zona industriale sede nel passato di aziende storiche come l’Innocenti, la Faema o la Angelo Bombelli Costruzioni Meccaniche S.p.a.
E con quest’ultima realtà industriale inizia proprio la storia di Giardino Ventura.
A fine ‘800 infatti, Angelo Bombelli – fondatore dell’azienda più innovativa di quegli anni nella costruzione di grandi opere in ferro battuto – decise di costruire una villa contigua alla fabbrica come casa per la sua famiglia.
Una dimora che non doveva essere solo un luogo abitativo ma anche un posto dove potersi rigenerare e rilassare dopo una giornata lavorativa in fabbrica.
Per renderla tale, decise di circondare la villa di un immenso giardino ricco di alberi di ogni tipo : magnolie, pini, cedri e numerosi alberi da frutta.
Un luogo magico, un piccolo bosco nel cuore di uno dei quartieri più industriali di Milano, Lambrate appunto.
Questa oasi verde è rimasta segreta e chiusa al pubblico per tanti anni.
Ha deciso di rivelarisi al mondo solo nel 2010, anno dell’arrivo del Fuorisalone del Design a Lambrate.
Installazioni di designer emergenti, serate dj live, concerti, feste di laurea, matrimoni sono solo alcuni degli eventi organizzati in questa location unica ed esclusiva.
Ovviamente la settimana del Fuorisalone è quella che attrae più visitatori in Giardino Ventura.
Merito di Design Ad-Ventures il contenitore di eventi più creativo e dinamico del Fuorisalone di Lambrate promosso da Ventura Milano Design District.
Aperto dall’ora della colazione fino a notte inoltrata, ogni anno catapulta i visitatori in un’esperienza unica: design, imprenditoria e divertimento si fondono insieme, al di fuori dei soliti schemi.
Inoltre, una tensostruttura di oltre 300mq posta al centro del giardino fa da punto di incontro per designer, imprenditori o giornalisti per discutere delle nuove tendenze.
Musica dal vivo e dj set animano uno spazio in cui si possono assaporare i cibi tradizionali ed internazionali proposti dai food truck presenti o bere i cocktails dei migliori barman di Milano, rilassandosi nell’unica isola verde ed esclusiva di Lambrate.
Un insieme di eventi che l’anno scorso ha visto la partecipazione di oltre 35 mila persone con oltre 12 mila drink distribuiti.
Se vi siete persi l’edizione 2019, state tranquilli, quest’anno si replicherà dal 16 al 21 giugno 2020.
E a proposito!
Siete un brand e volete sponsorizzare questo palinsesto unico promosso da Ventura Milano?
Siete dei designer e volete esporre le vostre creazioni in Giardino Ventura durante il Fuorisalone?
Cliccate qui sul link per tutte le informazioni!
Giardino Ventura non smette di vivere!
Da aprile a ottobre diventa una location unica per eventi live di musica jazz o pop, wine night e aperitivi sotto il cielo stellato di Milano.
Inoltre è possibile affittare questo piccolo bosco per feste private, eventi aziendali o mostre ( info@giardinoventura.it )!
Non vi resta quindi che venire all’apertura della nuova stagione durante il Fuorisalone!
La redazione di Ventura Milano vi terrà aggiornati!
Dal 18 al 24 febbraio trovare un taxi a Milano sarà una “misssion impossible”. Martedì inizierà infatti una delle settimane più attese e frenetiche per il mondo della moda: la Milano Fashion Week 2020.
La MFW organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana trasformerà la città in una passerella internazionale.
Stilisti, modelle, fashion blogger e giornalisti salteranno da un capo all’altro di Milano per partecipare ai numerosi eventi organizzati tutti nel segno della moda.
Con le sue due edizioni annuali è uno degli eventi principali della YesMilano, merito dell’importanza che ha sull’economia della città.
L’impatto economico dell’edizione 2019 considerando tutto l’indotto, trasporti, strutture alberghiere, ristoranti, mostre etc. è stato di oltre 160 milioni con quasi 140 mila aziende coinvolte.
Per rispondere alla domanda dobbiamo fare un salto indietro di 45 anni, quando Krizia e Missoni decisero di abbandonare le passerelle dell’alta moda romana e trasferirsi a Milano.
Questi stilisti con un moto che potremmo definire “rivoluzionario” per l’epoca diedero vita ad un movimento che vive ancora oggi : il prèt-a-porter.
Siamo nel 1975, anno della prima Milano Fashion Week anno che darà a Milano la corona di capitale italiana della moda e la lancerà nell’Olimpo delle 4 città regine mondiali del fashion ( Londra, Parigi e New York) .
Gli eventi di quest’anno sono 188, 13 in più rispetto all’edizione passata, suddivisi in sfilate ( 56 ), presentazioni (96) e mostre.
Il trend “co-ed” , sfilata uomo/donna insieme, iniziato nell’edizione passata proseguirà anche quest’anno. Numerosi sono gli stilisti che hanno optato per questa presentazione : Missoni, Versace, Boss e Bottega Veneta per citarne qualcuno.
Oltre ad aiutare con l’iniziativa “La Cina siamo noi” i buyers cinesi colpiti dalle limitazioni dei viaggi imposte per il “Coronavirus” , la CNMI ha scelto di supportare i temi della sostenibilità e del plastic free, argomenti che anche il Comune di Milano promuove già da tempo.
Il Fashion Hub, creato presso la Permanente di Milano, sarà la sede della decima edizione del Fashion Hub Market evento durante il quale verranno svelati i nomi dei 5 stiliti emergenti che hanno sviluppato le loro creazioni utilizzando le tecniche ed i metodi tradizionali.
Inoltre per la seconda volta, la Camera Nazionale della Moda Italiana presenterà le tendenze della moda africana attraverso i capi di alcuni stilisti selezionati.
Anche Via Ventura sarà presente nel palinsesto della Milano Fashion Week.
OfficinaVentura14, l’ex capannone industriale in stile liberty oggi usato per eventi, ospiterà la sfilata di Marni.
La maison fondata nel 1994 da Consuelo Castiglioni per il secondo anno ha scelto una delle location più esclusive di Lambrate per presentare le sue creazioni.
Per visionare il palinsesto completo della Milano Fashion Week 2020 cliccate sul link.
Nei prossimi anni sarà Via Rubattino la zona di Lambrate oggetto di riqualifica. Prosegue così il processo di rigenerazione del quartiere iniziato una ventina d’anni fa.
E’ di questi ultimi giorni la notizia diffusa dal nuovo sovraintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer, di realizzare nella zona di Rubattino la Cittadella della Scala.
Nel corso degli ultimi anni il Teatro ha aumentato la produttività di spettacoli.
E’ sorta quindi l’esigenza di avere nuovi spazi dove creare, realizzare e depositare le numerose scenografie, attrezzature e costumi che al momento sono custoditi in depositi sparsi per Milano.
Per trovare la soluzione economica più soddisfacente per il bilancio del Teatro, è stato commissionato uno studio al Politecnico di Milano che ha portato ad una sola soluzione : costruire ex-novo un complesso di palazzi abbandonando tutti i depositi in affitto.
La Cittadella della Scala occuperà uno spazio di circa 62 mila mq. 27 mila mq saranno dedicati ai laboratori, i restanti 36 mila mq per i magazzini.
I tempi di realizzazione? Dipendono dal rilascio delle delibere da parte del Consiglio Comunale, che il sovraintendente Meyer si augura arrivare per il 2020.
Ma la riconversione delle ex aree industriali di via Rubattino non si ferma alla Scala.
Nel mese di dicembre il Comune di Milano ha approvato il progetto di riqualifica dell’ex cava del dopoguerra situata in via Rubattino 84.
Il piano di BNP Paribas Real Estate Management Italy, società di gestione del risparmio P.A. per conto del Fondo Immobiliare denominato “Club Deal” promotrice del progetto , prevede la costruzione su un’area di oltre 66 mila mq di :
Verrà inoltre riorganizzata l’area di fronte alla Stazione di Lambrate con :
Lo scopo di questa riqualificazione è quella di portare servizi ed attività commerciali in una zona periferica di Milano che sta acquistando sempre più importanza.
Ventura Milano Design District porta avanti vari progetti e attività legati proprio alla YesMilano !
L’obiettivo è di slegare il quartiere di Lambrate dallo stereotipo di un distretto attivo solo durante la settimana del Design con il Fuorisalone.
Quindi continuate a leggere Ventura Milano! Vi terremo aggiornati sui progetti!
Anche febbraio dopo gennaio è un mese ricco di Saloni dedicato al Design e al contract.
Ventura Milano vuole ricordarvi i principali.
Dal 4 all’ 8 febbraio 2020 si svolgerà a Stoccolma la 70° edizione della Stockholm Furniture e Light Fair, il più grande Salone dell’arredamento, del mobile e dell’illuminazione del Nord Europa.
La Stockholm Design Week è diventata uno degli appuntamenti più importanti per il settore residenziale e per il contract.
Nell’edizione 2019 erano presenti oltre 700 espositori giunti nella capitale svedese per mostrare le loro creazioni agli oltre 40 mila visitatori provenienti da oltre 70 paesi.
Dal 7 all’11 febbraio si terrà a Francoforte la Sensational Exceptional Original salone che è divenuto un appuntamento annuale per la città tedesca.
I 4400 espositori dei 90 paesi partecipanti avranno a disposizione oltre 300 mila mq di area espositiva per presentare i loro prodotti legati alla tavola, alla cucina, all’oggettistica e decorazioni per la casa.
Una delle novità di quest’anno è l’ampliamento della sezione dedicata all’hotellerie, catering e al restaurant.
L’obiettivo è di dare maggiore importanza a questa sezione così da renderla uno spazio decisionale fondamentale per i vari decision maker nazionali ed internazionali legati al settore dell’hotellerie.
Dal 29 febbraio all’8 marzo Torino ospiterà la 57° Edizione di Expocasa il salone dedicato all’arredamento più importante del Nord-Ovest.
Un grande showrom con oltre 400 espositori distribuiti su 20 mila mq in cui saranno esposte le novità legate all’arredamento.
Dalle cucine all’innovazione nel settore della domotica, dall’arredamento degli spazi benessere alle camerette polifunzionali dei bambini.
A disposizione dei visitatori vi saranno anche architetti e designer che offriranno gratuitamente la loro consulenza.
Saranno organizzati anche workshop ed incontri per gli operatori del settore su temi come l’ambiente ed il risparmio energetico.
Avete già scelto quale visitare in attesa del Fuorisalone di Lambrate?
Continuate a leggerci per conoscere i Saloni del Design di Marzo!
Milano è la principale città italiana in termini birrari. In Lombardia sono presenti oltre 200 aziende attive nel comparto birra. Lambrate è la casa del Birrificio Lambrate.
I dati di Assobirra relativi al 2019 sono positivi : i primi 6 mesi hanno segnato un incremento delle vendite del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Da una ricerca di Fondazione Birra Moretti risulta che il comparto birra rappresenta lo 0.52% del Pil italiano corrispondente a circa 9 miliardi.
Nel 2019 il settore ha creato 4500 nuovi posti di lavoro che vanno ad aggiungersi agli oltre 90 mila già esistenti.
Sicuramente i birrifici artigianali sono tra gli artefici del successo e della crescente diffusione della bevanda al luppolo sul territorio italiano.
In Europa se ne contano oltre 10 mila, in Italia oltre 500.
Negli anni ‘90 però non era così semplice trovare birra artigianale soprattutto italiana, neanche in una città cosmopolita come Milano.
Nel 1996, in uno dei quartieri più industriali ed imprenditoriali di Milano, Lambrate, non lontano da Via Ventura, 3 giovani, Davide Brocca, Giampaolo e Davide Sangiorgi, decisero di aprire un birrificio per la produzione di birra non pastorizzata e non filtrata.
Nacque così il Birrificio Lambrate.
L’idea poteva sembrare azzardata per quegli anni, ma la cura messa nella scelta dei luppoli e la costante ricerca dell’equilibrio perfetto degli ingredienti hanno dato origine a birre che hanno portato un successo immediato e che li ha spinti ad aprire, dopo soli pochi mesi di produzione, un “punto di spillatura”.
Il primo pub aprì il 5 aprile del 1997 con il nome di Skunky Pub in via Adelchi 5 e solo successivamente ha preso il nome di “Birrificio Lambrate”.
Nel 2011, per rispondere alle richieste della clientela milanese, si è reso necessario apire un secondo Pub – Ristorante, sempre nel cuore di Lambrate, in via Golgi 60.
Qui la birra non viene utilizzata solo come accompagnamento al food ma anche come vero e proprio ingrediente per i vari piatti.
Ma il successo di questi pionieri della birra artigianale milanese non è legato alla sola apertura di pub, ma alla produzione vera e propria.
In oltre 20 anni di attività gli impianti sono stati migliorati ed ampliati per far fronte alle continue richieste di pub che volevano spillare le loro mischele a base di luppolo.
Dal 2016 gli impianti di produzione ed imbottigliamento sono stati trasferiti in Via Sbodio 30, sempre a Lambrate.
Oggi si producono oltre 6200 ettolitri di birra di cui circa il 40% è spillato nei pub di loro proprietà , il resto in pub terzi e per l’esportazione.
Si contano circa 29 tipi di birre tra bionde e scure e tutte con nomi legati a Milano.
Ghisa, una birra scura, American Magut e Tas in Camisa. Queste ultime due hanno fatto vincere al birrificio due medaglie d’oro all’European Beer Star 2018”.
Al motto “ Chi beve birra campa 100 anni” i tre soci iniziali sono oggi diventati 5 e danno lavoro a circa 40 persone.
Quindi se passate per Lambrate non potete non recarvi in uno dei due Pub a provare le loro birre!
Heineken Italia, in collaborazione con la Liuc Business School di Castellanza, ha scelto il quartiere di Lambrate come sede della prima Università della Birra.
L’Università, aperta a maggio 2019, ha sede in via Canzi 19 e occupa oltre 1000 mq di una ex tipografia riqualificata, contribuendo così al progetto di rigenerazione urbana che ormai da un decennio sta coinvolgendo il quartiere di Lambrate.
Obiettivo del centro formativo è quello di diffondere la cultura della birra accrescendo le competenze di chi opera già nel settore o di chi ha intenzione di aprire un’attività.
L’Università si rivolge ai gestori e allo staff dei locali di consumo, al personale Heineken, a operatori della grande distribuzione come buyer o responsabili commerciali.
L’offerta formativa è organizzata su tre indirizzi: cultura birraia, competenze commerciali e competenze manageriali con il Know-how della Liuc Business School.
Lezioni pratiche si alternano alle teoriche e si svolgono nella sala della spillatura o nella sala per lo studio delle materie prime o nella zona workshop.
A completare il tutto all’interno dell’ Università della Birra è stato creata una zona coworking utile per fare anche networking.
Ai meno informati potrà sembrare inusuale la scelta di Heineken di aprire l’università in Italia e non in un paese dell’Est dove i consumi sono maggiori.
Invece il settore della birra nel nostro paese presenta una crescita tra le più alte rispetto agli altri membri della Comunità Europea.
I dati di Assobirra dei primi mesi del 2019 sono impressionanti: la vendita di birra è cresciuta ogni mese da gennaio 2019 del 2/6 % rispetto agli stessi mesi del 2018 (unica eccezione il mese di maggio ).
Seppur nel nostro Paese il consumo pro-capite si ferma ai 33 litri ( il primo gradino del podio è occupato dalla Repubblica Ceca con circa 138 litri ), l’Italia nel 2018 ha registrato un incremento della produzione brassicola di oltre il 21% superando così Ungheria e Repubblica Ceca, piazzandosi al nono posto per volumi di produzione e al quinto per numero di birrifici.
Guardando il mercato italiano, la Lombardia è tra le zone con il più alto consumo di birra e soprattutto di produzione!
Sostegno al settore viene dato loro dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano con la sponsorizzazione ed organizzazione di numerosi Festival della Birra.
Stanno quindi cambiando le abitudini degli italiani sul consumo della birra, non solo una bevanda da dopo cena, ma anche da accompagnamento ai pasti.
Lo sapete che uno dei birrifici artigianali ( produzione e vendita ) più famoso in Italia si trova proprio a Lambrate ?
La redazione di Ventura Milano ve ne parlerà nel prossimo articolo!
Se facessimo un balzo indietro di oltre tre secoli ci troveremmo in una Lambrate ben diversa da quella di oggi. Niente palazzi di cemento o strade asfaltate. Niente traffico o smog, solo tantissimo verde. Troveremmo il fiume Lambro e poche dimore appartenenti a famiglie aristocratiche. In questo contesto furono costruite la scomparsa Villa delle Rose di proprietà dei Borromeo ( fine ‘500), Villa Folli in Via Dardanoni e Villa Busca Serbelloni.
Villa Busca Serbelloni, situata in Via Rombon 41, sulla strada che una volta collegava Lambrate superiore a Lambrate inferiore, è una villa ancora oggi privata aperta soltanto nel periodo del Fuorisalone o dell’Open House. Fu costruita a fine ‘700 da Ferdinando Busca Serbelloni, che scelse Lambrate come luogo di vacanza.
La residenza mantiene ancora oggi la sua struttura architettonica originaria anche se dell’immenso giardino è rimasto molto poco, colpa di piani regolatori che hanno permesso la costruzione attorno alla villa di numerosi palazzi residenziali.E’ soprannominata “la Palazzetta” oppure la “ Garibaldina” in quanto nel 1862 ospitò Garibaldi di ritorno a Milano dopo molti anni di assenza.
Oggi non vi vogliamo parlare della storia della villa, ma dell’attività imprenditoriale che viene svolta all’interno : la produzione di chitarre elettriche in alluminio.
Villa Busca Serbelloni infatti è la sede della Noah Guitars.
Non si potrebbe mai pensare che una villa così classica fa da culla a dei veri e propri capolavori della liuteria non tradizionale. Un’eccellenza del Made in Italy o potremmo dire del Made in Lambrate, perché non stiamo parlando di chitarre tradizionali ma di chitarre elettriche d’alta gamma.
Nel 1993 l’architetto Renato Ruotti decise di esaudire il sogno del suo amico Giovanni Melis e di produrre una chitarra elettrica innovativa. Dopo aver analizzato tutti i materiali possibili e non trovando un legno adatto, decise di utilizzare l’alluminio in quanto garantiva un’acustica perfetta.
Fu chiamato per la realizzazione Mauro Moia che da sempre lavorava l’alluminio e così, nel 1996, fu realizzata l’Ammiraglia. Un connubio tra due strumenti tradizionali come il Fender Telecaster e la National Style O ma costruita con tecniche e materiali innovativi. Infatti, grazie ai moderni metodi di progettazione CAD, lo scovo del body è stato ricavato da un unico blocco di alluminio.
Stiamo parlando di chitarre o bassi, prodotte in pochi pezzi, e possedute dai più grandi musicisti o esperti di chitarre. Ne possiedono una : Bruce Springsteen, Lou Reed, Sting, Ben Harper per citare alcune star internazionali. Per quanto riguarda le star del nostro paese abbiamo : Jovanotti, NEk o Saturnino. Ma anche semplici appassionati come Claudio Amendola o Renzo Rosso.
Con il passare degli anni Melis decise di uscire dalla compagine sociale ed al suo posto nel 2016 fece l’ingresso Marco Pancaldi che mise all’interno dell’azienda tutta la sua esperienza e l’orecchio di musicista e diede il via alla produzione della nuova linea Nu Noah.
Sembra incredibile! Una villa classica al cui interno si producono chitarre elettriche innovative, ma in realtà la cosa non deve stupire, Lambrate è uno dei quartieri più innovativi e dall’animo industriale di Milano!
Oggi Ventura Milano esce dai confini del distretto di Lambrate per parlarvi di A.QU.A. Srl – Assistenza Quotidiana Anziani società che offre a tutta la città di Milano e provincia servizi legati all’assistenza domiciliare non solo degli anziani.
A.QU.A. Srl – Assistenza Quotidiana Anziani è una società attiva sul territorio lombardo dal 2006 ed è accreditata con Regione Lombardia e convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale, in particolar modo collabora da diversi anni con le ATS di Milano, Monza Brianza, Varese e Como.
Da anni A.QU.A è precursore di una modalità di presa in carico globale dell’anziano e del suo “sistema-famiglia” e, in un processo di evoluzione continua, ha messo in luce il bisogno di accoglienza e di umanizzazione del malato.
Le buone prassi della società garantiscono un’integrazione dell’ambito psicosociale e di quello sanitario in modo tale che si uniscano e si arricchiscano a vicenda al fine di migliorare la qualità finale dei servizi territoriali proposti.
A.QU.A. si occupa dell’assistenza domiciliare di pazienti adulti e/o anziani malati, dimessi da un ricovero ospedaliero e desiderosi di rimanere al proprio domicilio. Le settimane o i mesi immediatamente successivi alla dimissione ospedaliera sono una vera e propria sfida in cui il paziente e la sua famiglia devono porre le basi per riprendere, gradualmente, la vita di tutti i giorni e riconquistare l’autonomia fisica e mentale che la patologia acuta può avere intaccato.
A.QU.A è in grado di offrire ai propri utenti una molteplicità di servizi di varia natura tra cui servizi di tipo sociale, sanitario e sociosanitario finalizzati alla presa in carico globale a 360° della persona malata e/o anziana e del suo sistema familiare di riferimento.
Tutto ciò permette la creazione di progetti assistenziali personalizzati che possono usufruire di molteplici strumenti per dare risposte concrete alle famiglie al cui interno vivono malati in difficoltà e, non solo, anche a tutti quegli anziani che vivono in solitudine la propria quotidianità.
La proposta domiciliare di A.QU.A prevede i seguenti interventi:
Tutti i servizi sono proposti in ottica sistemica e multifattoriale, cioè dedicata all’intera famiglia, al fine di porre le basi per una nuova organizzazione della vita quanto più autonoma possibile.
In quest’ottica si mette in luce come A.QU.A risulti essere un’azienda in grado di proporre un’offerta assistenziale coraggiosa e al giorno d’oggi diventa sempre più importante poter offrire alla collettività un punto di riferimento che offra una vasta gamma di servizi e che permetta una presa in carico complessiva che sappia essere flessibile per quelle che sono le mutevoli esigenze dei pazienti ma soprattutto delle loro famiglie.
Per avere maggiori informazioni visitate il sito di A.QU.A oppure il loro profilo Facebook! La sede principale è in Via Ponale, 66 a Milano.
Se questa notizia vi ha interessato, leggete l’articolo su “Il Vagone, il bar magico di Cascina Biblioteca” !
La sentite anche voi l’aria natalizia che inizia a girare tra lo smog milanese ? Ed il profumo dei panettoni appena sfornati ? Beh a Lambrate si sente già da qualche di tempo, merito dello spaccio dello storico forno milanese Tre Marie che si trova in via G. Crespi, 9/11.
Vi abbiamo raccontato in altri articoli che, negli anni passati, Lambrate era uno dei quartieri più industriali di Milano : Faema, Bombelli, Lambretta avevano la sede qui.
Nel 1960 l’odore di grasso, olio e ferro si mescola al profumo di vaniglia e zucchero del panettone con l’apertura del primo stabilimento a produzione industriale di Tre Marie, storico forno milanese.
Il forno dolciario Tre Marie nasce nel 1150 con la fondazione della confraternita benefica “ Quattro Marie”, che offriva farina e prodotti similari in cambio di monete di rame.
Dobbiamo attendere però la fine dell’800 per arrivare al moderno concetto di pasticceria vista come punto di incontro o luogo di pausa durante la giornata, per mangiare un dolce e bere un caffè.
Durante il periodo della Belle Epoque nella pasticceria Tre Marie in Corso Vittorio Emanuele era facile incontrare imprenditori, scrittori o illuminati.
Nel 1960 ci fu la svolta industriale con l’apertura a Lambrate del primo stabilimento per la produzione organizzata su larga scala dei prodotti a lievitazione.
Con l’aumento della produzione fu così possibile rifornire le pasticcerie che non erano in grado di produrre in autonomia lo storico panettone milanese prodotto con il lievito madre.
Innovata la produzione bisognava ora adeguarsi al cambiamento dei tempi e delle abitudini degli italiani. Siamo infatti negli anni in cui si inizia a fare colazione fuori casa, quindi bisogna creare prodotti adatti a questa esigenza.
Dagli anni ’70, parallelamente alla produzione di panettoni e colombe viene aggiunta la produzione di numerosi altri prodotti dolciari: gelati, cannoli e biscotti, ma soprattutto i croissant congelati di cui Tre Marie diventa leader di mercato.
Nel 2000 viene proposta una novità assoluta, il primo croissant bicolore a doppia pasta. L’innovazione non sta solo nel prodotto, ma anche nella distribuzione : per la prima volta ci si rivolge direttamente al consumatore finale.
Come accaduto a molte aziende, anche questo storico marchio milanese ha subito la crisi. Nel 2013 la Sammontana, proprietaria del marchio, cede la produzione di “Tre Marie Ricorrenze” ( panettoni e colombe ) alla Galbusera, storica azienda dolciaria lombarda, mentre si tiene la produzione di gelati e congelati portando avanti così lo storico marchio.
Dopo tanto parlare di dolci, non vi è venuta voglia di fare un salto allo spaccio per assaporare lo storico panettone milanese ?